Oggi, che mi dicono essere la giornata mondiale del sonno, la lezione di prostatazione di algoritmi è stata estremamente onorevole in tal senso: l'intera classe era fottutamente a dormire. Il sonno si percepiva fortissimo, e ne era chiaramente consapevole anche la professoressa, che però giustamente altro non può fare se non tirare dritto come sempre... certo, porca miseria, se almeno potesse essere un pochino meno esoterica, forse forse, la situazione non sarebbe collettivamente così tragica. 🤕

Non me ne voglia la prof., che è simpatica e gentile e tutto, però nel gruppo di classe hanno espresso fin troppo bene il disagio per non dargli retta: tira fuori cose a caso con un fare che non ispira proprio una gran convinzione. Questo di conseguenza induce ad un sonno che nemmeno le distrazioni personali riescono a rompere — personalmente mi sono accorta di essere passata un paio di volte dal guardare la lavagna mentre spiegava esercizi, al tornare nelle mie cose sul tablet, che nel frattempo tenevo in mano moncamente perché mi calavano le palpebre e dimenticavo cosa stavo facendo con GitLab aperto; e, in ultima fase, induce al silenzio assoluto quando la docente, con tutta la buona volontà ma poca capacità di accettazione della dolorosa realtà, chiede se saremmo convinti delle dimostrazioni... 🤥
In tutto questo io, vedendo i messaggi che arrivavano, tutti nei momenti in cui il proiettore faceva vedere le diapositive più assurde e francamente incomprensibili per gli standard delle 4 di pomeriggio di un venerdì di tardissimo inverno, per giunta con il trapezio di proiezione tutto settato storto (chissà che cavolo è successo al marchingegno), ho rischiato tipo 2 volte di scoppiare a ridere (e ancora adesso!)... che, se sei nel campo visivo della professoressa, è probabilmente anche peggio che miagolare. 🥴
